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Il pianto del neonato mette in crisi qualsiasi genitore, soprattutto quando sembra essere inconsolabile. Tuttavia, è necessario gestirlo e, in qualche modo, superare l’ansia che provoca, perché è del tutto normale. In particolare, si attribuiscono le crisi di pianto alle famose coliche, termine che indica un problema intestinale (mal di pancia) ma che, tuttavia, la scienza non è mai riuscita a mettere in relazione con il pianto.
Ad ogni modo, non è indispensabile capire subito ciò di cui ha bisogno il piccolo, perché forse nemmeno lui lo sa. Il pianto, infatti, è il suo strumento di comunicazione volto a richiamare l’attenzione e, quale che sia la causa, è importante solo saperlo affrontare, trovando dei rimedi naturali e amorevoli.
Con coliche dei neonati, comunemente conosciute come “coliche infantili” o “coliche del lattante”, ci si riferisce a degli episodi caratterizzati da:
Soprattutto per via dell’ultimo sintomo, vengono chiamate anche “coliche gassose”, anche se potrebbe trattarsi di una conseguenza del pianto più che di una causa. Un’altra ipotesi è quella che imputa le crisi di pianto ad un’immaturità nel modo di esprimersi del neonato: infatti, essendo estremamente sensibile, non è in grado di auto-consolarsi e attira l’attenzione con il pianto.
Qualsiasi sia la causa, questi episodi che destano tanta preoccupazione, solitamente si presentano nel tardo pomeriggio/sera, iniziano nelle prime settimane di vita e persistono fino a circa i tre mesi di età.
Senza alcun dubbio, gli esperti ci dicono che il pianto rappresenta il segnale di un periodo di sviluppo fisiologico di maturazione che molti, se non tutti i bambini attraversano. Ma cosa fare quando il neonato piange per ore mettendo a dura prova la pazienza e la tranquillità? È assolutamente importante somministrare degli antispastici, anche se naturali, solo se indicati dal pediatra. È invece opportuno:
Se allatti al seno, evita di mangiare cibi che determinano la formazione dell’aria come i legumi e i latticini; inoltre, assicurati che il neonato si attacchi correttamente, limitando l’ingresso dell’aria durante la poppata. Per quanto riguarda il biberon, invece, esistono delle “tettarelle anticolica” che limitano l’ingestione di aria contribuendo a ridurre le coliche gassose.
Inoltre, se usi il latte artificiale, puoi provare a capire insieme al pediatra se è necessario cambiarlo o se il neonato soffre di un’intolleranza.
In generale, non sentirti in colpa: i neonati piangono per esprimere diversi disagi che è difficile, se non impossibile interpretare del tutto. Stai facendo del tuo meglio!
Da sempre scrivo per passione, prima sul mio diario, poi sulla carta stampata e ora sul web per trasformare in parole il valore di luoghi, cose, persone, tutto ciò che vale la pena raccontare.
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