I bambini e la loro indipendenza: quando è giusto lasciarli fare (e sbagliare)

Claudia Giammatteo  | 04 Ott 2023
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“Faccio da solo!” Ecco tutti i consigli su come favorire l’indipendenza dei bambini

Un bambino appena nato non sa di essere un “io” differente dagli altri, ma sente di essere un tutt’uno con la mamma, quindi vive una sorta di prolungamento della vita nel pancione, perché non riesce a percepirsi come un individuo a sé stante. Ad esempio, non si rende conto che le manine e i piedini che agita sono i suoi!

Ovviamente, col tempo, intorno ai 6-7 mesi, il bebè cresce e sviluppa la consapevolezza di sé, capisce di essere un individuo con il proprio corpo, i propri pensieri e sentimenti, quindi….inizia a voler fare le cose a modo suo, come tutti i genitori ben sanno!

L’indipendenza, intesa come la capacità di autoregolarsi e sapersi relazionare con gli altri, si sviluppa pian piano e deve essere gestita con criterio per far in modo che il piccolo possa esplorare il suo mondo, diventare socievole e forgiare la sua identità.

Come si sviluppa l’indipendenza del bambino?

Dopo una primissima fase nella quale il neonato si identifica completamente con il suo caregiver principale, intorno ai 4 mesi inizia a dare i primi segnali di indipendenza, quando scopre che può attirare l’attenzione, spostare le cose e così via. A circa 7 mesi il bambino si rende conto di essere indipendente dalla mamma: una consapevolezza che può renderlo ansioso! Ecco perché può scoppiare in lacrime quando lei non c’è. Nel frattempo, continua a fare dei progressi sia nel rapporto con la mamma che con il mondo che lo circonda. Tuttavia, può ancora arrabbiarsi o rattristarsi quando viene lasciato al nido o con una baby sitter. Fortunatamente, però, la sua capacità di memoria gli insegna che la mamma tornerà!

In questo modo è possibile costruire la fiducia, quella di cui ha bisogno per affermarsi e per acquisire indipendenza.

Man mano che cresce il bambino continua a testare i suoi limiti e il “faccio da solo” è un ritornello che i genitori sentono ripetersi spesso. D’altronde, il suo autocontrollo è in piena fase di sviluppo.

6 consigli su come aiutare il bambino a essere indipendente senza ansia

La transizione che porta dall’attaccamento completo e sicuro alla mamma, fino all’indipendenza, è un vero e proprio viaggio attraverso diverse emozioni per il bambino. Per renderlo più piacevole e fluido possibile è importante:

  • Rispondere in modo coerente ai suoi bisogni. Fin dai primi giorni di vita è necessario costruire un legame cruciale, l’attaccamento sicuro. Come? Semplicemente dando amore, nutrendolo quando ha fame, cambiandolo quando è sporco, sorridendo e parlando quando è sveglio.
  • Fargli testare i suoi limiti. È essenziale lasciarlo esplorare fin da piccolo, ovviamente sempre in sicurezza, il mondo che lo circonda. Ecco perché ha bisogno di una casa sicura a prova di bambino, nella quale non è necessario vietare di toccare tutto. Basta tenere gli oggetti pericolosi lontani dalla sua portata e circondarlo di quelli sicuri e adatti.
  • Stimolare la comprensione della separazione e del ritorno. È molto utile e semplice giocare a “bu-bu-settete!” coprendo la faccia o nascondendosi: questa interazione favorisce il senso di vicinanza e la consapevolezza del ritorno che sperimenterà più a fondo al nido o le prime volte che la mamma si allontana.
  • Porre scelte che può fare da solo. Quella tra due abiti, due merende, due attività per stimolarlo a pensare da solo e a prendere una decisione autonoma.
  • Motivarlo. Per stimolare il suo innato bisogno di autonomia è importante dare valore a ogni tappa che raggiunge, ad esempio quando riesce a fare qualcosa da solo è bene gratificarlo ma, attenzione, a parole e non con una ricompensa materiale. Da evitare, invece, frasi del tipo “se non mangi da solo non andiamo al parco!”.
  • Insegnare a tollerare la frustrazione. Ciascun bimbo ha i suoi tempi ed è normale che possa sbagliare e non riuscire a fare le cose. Bisogna fargli capire che non è grave e che la prossima volta andrà meglio.

Con l’età aumenta la consapevolezza, la conoscenza di sé stessi e il supporto delle persone vicine darà i suoi frutti.

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo

Da sempre scrivo per passione, prima sul mio diario, poi sulla carta stampata e ora sul web per trasformare in parole il valore di luoghi, cose, persone, tutto ciò che vale la pena raccontare.




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