Dormire insieme nel lettone? Attenzione, può essere davvero pericoloso

Claudia Giammatteo  | 06 Ott 2023
co-sleeping

Co-sleeping sì o no: ecco tutti i consigli per favorire il legame e il sonno sicuro

Il sonno è una delle risorse più preziosa e un’opportunità per creare legami indissolubili con il proprio piccolo tesoro. In particolare, il co-sleeping permette di vivere un’esperienza che può portare gioia, comfort e connessione profonda tra genitori e figli. Tuttavia, è una pratica non esente da rischi, quindi è importante essere ben informati e consapevoli.

Cos’è il co-sleeping e perché è così diffuso (e istintivo)?

Il co-sleeping è l’abitudine che prevede di dormire insieme al bambino, molto diffusa presso tutti i popoli del mondo (e che ci accumuna anche ai primati non umani, le scimmie). Riguardo a questa consuetudine il dibattito è sempre aperto, soprattutto per questioni di sicurezza.

Secondo una ricerca, in Italia una coppia su 2 pratica il co-sleeping e in un caso su 5 questa abitudine si protrae oltre i 5 anni del bambino, con eccezioni che arrivano fino a 13. D’altronde, non c’è da stupirsi: rientra nel “sistema comportamentale dell’attaccamento” che guida ogni bambino fin dalla nascita che lo porta a tenersi vicino alla mamma per istinto di sopravvivenza; quando è assente o distante prova una sensazione di ansia e non tollera di essere separato da lei, soprattutto quando, verso gli 8-9 mesi è in grado di rendersi conto della separazione. La mamma fa altrettanto e manifesta questo attaccamento intenso almeno fino alla fine del terzo anno. L’attaccamento poi, ovviamente resta per sempre, ma in forma più blanda.

Considerando tutto ciò, è facile intuire quanto venga naturale per i genitori, in particolare per la mamma, e il bambino, dormire insieme.

Quali sono i vantaggi del co-sleeping

Il co-sleeping non è solo una scelta di comodo per i genitori (basta scoprire il seno per allattare, non occorre alzarsi dal letto e, indubbiamente, si dorme di più grazie alla tranquillità del bebè), ma una pratica che consente di creare un legame emotivo speciale. Inoltre, la vicinanza fisica e il contatto pelle a pelle promuovono la fiducia e la sicurezza del bambino che, quindi, in seguito sarà capace di stare da solo. Infatti, diverse ricerche scientifiche dimostrano che trascurare le richieste di vicinanza del bambino o rispondere in maniera incostante rallenta o ostacola questo processo di formazione della sicurezza interiore.

Inoltre, condividere il sonno favorisce un allattamento al seno più duraturo, anche grazie alla disponibilità notturna.

Attenzione ai pericoli del co-sleeping: le linee guida per un sonno sicuro

Purtroppo è necessario anche parlare dei rischi correlati al co-sleeping.  Il primo è quello della cosiddetta “morte in culla”: pare, infatti, che dormire con i genitori possa essere una delle concause della SIDS e che aumenti il rischio di soffocamento meccanico (asfissia).

È quindi importante che:

  • I bambini dormano a pancia in su, soprattutto dopo la poppata.
  • Venga limitato il numero di cuscini e di coperte pesanti nel letto.
  • Venga utilizzato un materasso non particolarmente rigido.
  • Non si fumi nella stanza. 
  • La stanza sia alla giusta temperatura e che l’aria venga cambiata regolarmente.

Fortunatamente esiste anche una valida soluzione, ovvero quella di utilizzare i lettini per i co-sleeping che hanno tre sponde e che, quindi, possono essere attaccate al lettone. Consentono di stare molto vicini, di allattare agevolmente e di consolarlo nel momento del bisogno, mantenendo il contatto e assicurando una maggiore sicurezza.

Ricorda che ogni famiglia è diversa e la scelta di praticare o meno il co-sleeping dipende dalle esigenze e dalle preferenze individuali. Quello che conta di più è che voi e il vostro bambino dormiate sonni tranquilli e siate felici insieme.

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo

Da sempre scrivo per passione, prima sul mio diario, poi sulla carta stampata e ora sul web per trasformare in parole il valore di luoghi, cose, persone, tutto ciò che vale la pena raccontare.




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