Il bambino non mangia, non disperate, forse non gli va! Ecco però qualche soluzione per l’inappetenza infantile

Claudia Giammatteo  | 16 Set 2023
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Le possibili cause dell’inappetenza nei bambini e i consigli su come affrontarla in modo sereno

Mangia?”: è una domanda che le mamme e i papà sentono rivolgersi molto spesso e che può mettere un po’ il dito nella piaga. L’argomento, infatti, è molto delicato, soprattutto quando il bambino o la bambina mangiano poco, provocando ansie e preoccupazioni.

Nello specifico, si parla di inappetenza infantile, una circostanza che può verificarsi in ogni momento della vita dei piccoli e che indica una mancanza o riduzione dell’appetito . Le cause possono essere diverse, ma soprattutto è importante sottolineare che, solitamente, si tratta solo di una condizione transitoria che si risolve spontaneamente.

Non mangia abbastanza? Ecco tutti i fattori che incidono sull’appetito

Una ridotta voglia e un minore interesse per il cibo può essere determinato da diversi fattori che variano anche a seconda dell’età. Eccone alcuni:

  • Crescita e sviluppo: durante i primi anni di vita i bambini passano attraverso fasi di crescita e sviluppo in cui il loro appetito può variare notevolmente. È normale che i bambini abbiano periodi in cui mangiano di più e periodi in cui mangiano meno.
  • Malanni e infezioni: anche qualcosa di lieve come un raffreddore o un mal di gola può influenzare l’appetito di un bambino. L’aumento della temperatura corporea e il malessere generale riducono il desiderio di mangiare.
  • Allergie: quelle alle proteine del latte o all’uovo sono le prime a manifestarsi nei soggetti predisposti, ovvero quando inizia lo svezzamento. Tra i sintomi tipici c’è un rifiuto del cibo.
  • Dentizione: i denti che spuntano possono causare disagio e dolore nelle gengive, il che può rendere difficile per un bambino mangiare o masticare determinati cibi.
  • Fattori psicologici o emotivi: eventi stressanti o problemi emotivi possono influenzare l’appetito di un bambino: tra questi possono esseri la nascita di un fratellino o di una sorellina, l’inserimento al nido o alla materna, il trasloco, il ritorno della mamma a lavoro e così via.

Keep calm! Prova questi rimedi per combattere l’inappetenza nei bambini

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In primis è importante proporre ai bambini tutti i cibi, senza limitarsi a quelli che mangia (al momento). Infatti, cambiano gusti e preferenze continuamente, quindi è opportuno proporre sempre sapori nuovi! Soprattutto il bambino che mangia poco dovrebbe essere esposto a una moltitudine di sapori, odori e pietanze.

In generale, è importante alleviare i sintomi che sono alla causa del problema (ad esempio curare il raffreddore con aerosol), ma anche seguire questi preziosi consigli sulla gestione dei pasti e del cibo:

  • Creare un’atmosfera serena a tavola. Meglio evitare di fare terrorismo psicologico con frasi tipo “se non mangi non ti faccio uscire fuori a giocare”, così come sgridarli se non mangiano.
  • Mangiare insieme. Se possibile, è consigliabile mangiare in famiglia tutti insieme e chiacchierare, evitando l’uso di dispositivi elettronici.
  • Non servire cibo già tagliato. In questo modo si rovina l’estetica e si corre il rischio di far sembrare ogni cibo uguale. I bambini devono imparare a riconoscerlo e apprezzarlo.
  • Non giudicare davanti agli altri. Chiamarli “inappetenti” o dire che non mangiano agli altri li mortifica, creando un senso di colpa che non aiuta.
  • Evitare porzioni eccessive. Bisogna puntare alla qualità e non alla quantità. Meglio porzioni piccole che non spaventano e che il menu sia equilibrato (carboidrati, proteine e verdure). La frutta? Meglio a merenda.
  • Cucinare insieme a loro. Favorisce la curiosità e avvicina i bambini al cibo in modo divertente e creativo.

Inoltre, ci teniamo a sottolineare che non esistono prodotti che aumentano l’appetito: al massimo è possibile ricorrere a degli integratori qualora ci siano davvero delle carenze nutrizionali, ma sempre sotto consiglio del pediatra.

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo

Da sempre scrivo per passione, prima sul mio diario, poi sulla carta stampata e ora sul web per trasformare in parole il valore di luoghi, cose, persone, tutto ciò che vale la pena raccontare.




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