Stress, sentimenti repressi oppure problemi non correttamente individuati possono essere le cause scatenante dei comportamenti dei bambini aggressivi. La diagnosi medica e l’atteggiamento propositivo dei genitori sono fondamentali per approcciarsi correttamente al fenomeno.
A volte la rabbia, soprattutto se non correttamente trattata a livello psicologico e comportamentale, può infatti sfociare in atteggiamenti violenti o autolesivi. Ecco perché, con l’aiuto del pediatra, è importante agire sin da subito nell’esclusivo interesse dell’infante.
Indice dei contenuti
L’aggressività dei bambini può avere origine sia da squilibri ormonali che da specifici approcci sociali e psicologici. Nel primo caso, è evidenziata una correlazione tra comportamento aggressivo e diminuzione dei livelli di serotonina. L’ormone che regola l’umore agisce anche sulle risposte emotive, non solo nei bambini ma in tutte le età. Mentre in questo caso è possibile immaginare un approccio farmaceutico, altro va invece considerato quando si parla di un possibile ADHD (disturbo da deficit dell’attenzione).
In altri casi è importante valutare invece la socialità e la quotidianità del bambino: ha una situazione familiare difficile? Qual è il rapporto con i genitori? In particolare è fondamentale che il bambino viva in ambienti sani, privi di episodi di violenza psichica e fisica e che il rapporto genitori-figli sia improntato sulla fiducia reciproca.
I bambini aggressivi, qualunque sia l’origine del problema, si comporteranno in maniera totalmente opposta alle convenzioni sociali comuni. Risulteranno per questo iperattivi, non rispetteranno le regole e potranno mettere in essere comportamenti violenti. È ovviamente un problema molto serio sia in ambito familiare che scolastico, dove i bambini aggressivi risulteranno per questo indietro con i programmi formativi e potranno addirittura essere “isolati” dalle dinamiche di classe.
Il disturbo comportamentale, l’aggressività e l’iperattività devono essere individuate già nei primi anni di vita. Solo in questo modo è possibile lavorare a un approccio diretto ed efficace. Disinteressandosi al fenomeno, intorno agli otto anni l’aggressività diventerà una costante, e sarà più difficile sradicare questo atteggiamento dal bambino.
L’approccio educativo ai bambini aggressivi, soprattutto insieme all’aiuto di un medico, va improntato alla riconversione del comportamento. È fondamentale cioè che a ogni manifestazione aggressiva corrisponda un atteggiamento esattamente contrario, calmo e misurato.
Il genitore o l’educatore devono essere calmi, affrontare il fenomeno aggressivo con serenità e soprattutto senza scatti parimenti violenti. Il bambino deve così essere portato a capire l’entità del suo errore e generare una risposta “costruttiva”. Se lo scatto è particolarmente violento, è importante che prima di parlarci il bambino si sia calmato. Non si deve punire il bambino fisicamente o colpevolizzarlo delle sue azioni: va invece educato a una correzione step-by-step.
Correggendo il comportamento all’origine (ecco perché questa cosa non va fatta, ed ecco cosa puoi fare invece) il bambino sarà meno portato a reagire alle situazioni con aggressività. Svilupperà cioè una coscienza critica, trovando già in sé stesso la correzione di cui necessita.
©
2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur