Bambini aggressivi: cause, rimedi e comportamenti

Stefano Maria Meconi  | 27 Feb 2020

Stress, sentimenti repressi oppure problemi non correttamente individuati possono essere le cause scatenante dei comportamenti dei bambini aggressivi. La diagnosi medica e l’atteggiamento propositivo dei genitori sono fondamentali per approcciarsi correttamente al fenomeno.

A volte la rabbia, soprattutto se non correttamente trattata a livello psicologico e comportamentale, può infatti sfociare in atteggiamenti violenti o autolesivi. Ecco perché, con l’aiuto del pediatra, è importante agire sin da subito nell’esclusivo interesse dell’infante.

Tutto quello che c’è da sapere sui bambini aggressivi

Cause

L’aggressività dei bambini può avere origine sia da squilibri ormonali che da specifici approcci sociali e psicologici. Nel primo caso, è evidenziata una correlazione tra comportamento aggressivo e diminuzione dei livelli di serotonina. L’ormone che regola l’umore agisce anche sulle risposte emotive, non solo nei bambini ma in tutte le età. Mentre in questo caso è possibile immaginare un approccio farmaceutico, altro va invece considerato quando si parla di un possibile ADHD (disturbo da deficit dell’attenzione).

In altri casi è importante valutare invece la socialità e la quotidianità del bambino: ha una situazione familiare difficile? Qual è il rapporto con i genitori? In particolare è fondamentale che il bambino viva in ambienti sani, privi di episodi di violenza psichica e fisica e che il rapporto genitori-figli sia improntato sulla fiducia reciproca.

Conseguenze

I bambini aggressivi, qualunque sia l’origine del problema, si comporteranno in maniera totalmente opposta alle convenzioni sociali comuni. Risulteranno per questo iperattivi, non rispetteranno le regole e potranno mettere in essere comportamenti violenti. È ovviamente un problema molto serio sia in ambito familiare che scolastico, dove i bambini aggressivi risulteranno per questo indietro con i programmi formativi e potranno addirittura essere “isolati” dalle dinamiche di classe.

Approccio medico

Il disturbo comportamentale, l’aggressività e l’iperattività devono essere individuate già nei primi anni di vita. Solo in questo modo è possibile lavorare a un approccio diretto ed efficace. Disinteressandosi al fenomeno, intorno agli otto anni l’aggressività diventerà una costante, e sarà più difficile sradicare questo atteggiamento dal bambino.

Come va trattato il bambino aggressivo

L’approccio educativo ai bambini aggressivi, soprattutto insieme all’aiuto di un medico, va improntato alla riconversione del comportamento. È fondamentale cioè che a ogni manifestazione aggressiva corrisponda un atteggiamento esattamente contrario, calmo e misurato.

Il genitore o l’educatore devono essere calmi, affrontare il fenomeno aggressivo con serenità e soprattutto senza scatti parimenti violenti. Il bambino deve così essere portato a capire l’entità del suo errore e generare una risposta “costruttiva”. Se lo scatto è particolarmente violento, è importante che prima di parlarci il bambino si sia calmato. Non si deve punire il bambino fisicamente o colpevolizzarlo delle sue azioni: va invece educato a una correzione step-by-step.

Correggendo il comportamento all’origine (ecco perché questa cosa non va fatta, ed ecco cosa puoi fare invece) il bambino sarà meno portato a reagire alle situazioni con aggressività. Svilupperà cioè una coscienza critica, trovando già in sé stesso la correzione di cui necessita.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi



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